Chiusura mandato Enasarco: quando va comunicata
Chiusura mandato Enasarco : quando la casa mandante deve comunicarla?
Regola vuole anzitutto che la casa mandante debba comunicare all’Enasarco la cessazione del contratto di agenzia entro 30 giorni.
Può farlo anche l’agente, ma solo se vuole “accelerare” la liquidazione del FIRR da parte dell’Enasarco e non è comunque suo obbligo.
L’obbligo di comunicare la chiusura mandato all’Enasarco rimane della casa mandante, così come deve comunicare l’inizio del mandato.
In caso di mancata o tardiva comunicazione della casa mandante, è prevista una sanzione di euro 250,00.
Farò chiarezza in questo post su cosa si intende esattamente per cessazione del contratto di agenzia, e quindi da quando partono i 30 giorni per la comunicazione.
La questione sembra scontata ma in almeno un paio di casi, per la mia esperienza, ho verificato non fosse poi così ovvio per l’azienda.
Chiusura mandato Enasarco: quando comunicarla se l’agente continua a maturare provvigioni
Una azienda mia cliente mi ha interpellato un giorno riguardo il momento in cui avrebbe potuto comunicare la chiusura mandato Enasarco in presenza di provvigioni maturate dopo che il preavviso del recesso era scaduto.
L’azienda cioè si poneva la questione se dovesse mantenere aperta la posizione Enasarco dell’agente fintanto che l’agente avesse continuato a maturare provvigioni.
In sostanza si chiedeva se la posizione andasse chiusa solo dopo che l’agente avesse finito di maturare provvigioni.
La domanda derivava dal fatto che, altrimenti, non fosse chiaro come andassero versati i contributi Enasarco sulle provvigioni residue.
Le due questioni (chiusura mandato Enasarco e versamento contributi su provvigioni residue) sono tuttavia ben distinte tra loro, pur essendo strettamente collegate.
La comunicazione di chiusura mandato Enasarco, infatti, è collegata unicamente alla data di cessazione del contratto di agenzia, a prescindere dal fatto che l’agente avrà o meno ancora delle provvigioni da maturare.
In buona sostanza: non bisogna aspettare che l’agente finisca di maturare le provvigioni per comunicare all’Enasarco che il rapporto è cessato.
La comunicazione dunque va fatta entro 30 giorni da quando cessa il contratto, anche se l’agente continuerà a maturare provvigioni.
Anzi, paradossalmente, è ancora più importante rispettare la comunicazione rispetto alla data di cessazione proprio in presenza di eventuali provvigioni residue.
La data di cessazione del contratto, infatti, serve anzitutto per interrompere il rapporto previdenziale nel trimestre in cui si è verificata la cessazione, evitando che all’agente possano essere attribuiti trimestri di anzianità contributiva che non gli spettano.
Anche qualora quindi vi fossero provvigioni residue e su queste andasse (ancora) conteggiato il contributo previdenziale, la comunicazione di cessazione andrà fatta in ogni caso entro 30 giorni da quando l’agente ha smesso di lavorare.
Per il versamento dei contributi sulle provvigioni residue se ve ne fossero, si tratterà di compilare la distinta ordinaria fino a quando l’agente cessato comparirà nell’elenco, e successivamente di compilare la distinta non ordinaria G14 nella quale andranno indicati il trimestre solare in cui la provvigione è maturata e la data effettiva di cessazione del contratto.
Chiusura mandato Enasarco e preavviso: va compreso o escluso nella indicazione della data di cessazione?
Per data di cessazione si intende data effettiva di chiusura del contratto.
Coincide quindi con l’ultimo giorno di lavoro da parte dell’agente compreso il periodo di preavviso
Non è dunque corretto sostenere, come un agente ha tentato di fare con la mandante dopo aver inviato per primo il modulo di chiusura del mandato, che la data da indicare come data di cessazione sia la data di comunicazione del recesso a prescindere dal preavviso.
La data da indicare si riferisce infatti alla data effettiva di cessazione del contratto, compreso dunque l’eventuale preavviso se lavorato dall’agente.
Solo se non fosse stato concesso il preavviso o l’agente fosse stato liberato, allora la data coinciderà con la data di comunicazione del recesso (o la data di rinuncia del preavviso).
Altrimenti bisognerà aspettare la fine del preavviso.
Per saperne di più sulla chiusura mandato Enasarco e sugli altri adempimenti Enasarco a carico della mandante, puoi contattarci cliccando qui
Buon lavoro!
Avv. Angela Tassinari