Agenti di commercio requisiti: 3 cose da verificare prima di incaricarlo
Agenti di commercio requisiti: sei una casa mandante e stai per stipulare un nuovo mandato di agenzia, sai quali cose devi verificare prima di incaricare il nuovo agente?
1) Agenti di commercio requisiti: l’agente ha la partita IVA?
Sembra una domanda banale, ma ultimamente mi sto rendendo conto che non è cosi.
Mi sono occupata di diversi casi in cui la persona interessata a fare l’agente di commercio proviene da esperienze completamente diverse, avendo lavorato magari sempre prima come dipendente, oppure non ha alcuna esperienza. Quindi, quando si candida, non ha ancora aperto la partita IVA.
Ma soprattutto, talvolta non ha intenzione di aprirla. Se non prima di aver “provato” come è fare l’agente.
Ecco, se non c’è la disponibilità ad aprire subito la partita IVA, ti devo suggerire di non andare oltre.
Se la persona non ha ancora la partita IVA sappi che non può svolgere alcuna attività di tipo stabile o continuativo, tantomeno qualcosa che assomigli a quella di un venditore come lo stai cercando tu.
Attenzione a pensare di ovviare al problema incaricandolo come procacciatore o segnalatore occasionale: se pensi di pagarlo periodicamente o di fargli firmare lo stesso contratto che faresti firmare ad un agente solo “chiamandolo” procacciatore e dicendo che lavorerà occasionalmente, potresti solo ritrovarti ad avere un agente sotto mentite spoglie e potresti incorrere in diverse problematiche.
Ricorda sempre che “non è l’abito che fa il monaco”: se il collaboratore nei fatti fa lo stesso lavoro dell’agente di commercio e lo paghi come un agente di commercio, è un agente di commercio, quale che sia il contratto che gli fai firmare, con tutte le possibili conseguenze del caso (impugnative, Enasarco …. per una guida alle sanzioni Enasarco consulta qui).
2) L’agente è iscritto alla Camera di Commercio come “agente di commercio”?
Questo naturalmente presuppone che almeno la partita IVA ce l’abbia. Ma non è sufficiente per essere regolare al 100%.
Negli agenti di commercio requisiti è anche necessario che sia iscritto o almeno possa iscriversi alla Camera di Commercio (sezione REA) proprio come “agente di commercio”.
Per iscriversi alla Camera di Commercio come agente di commercio, la persona deve avere certi requisiti professionali (oltre ad essere moralmente irreprensibile).
Gli agenti di commercio requisiti per l’iscrizione come tale in Camera di Commercio sono:
– che abbia già lavorato come venditore negli ultimi 2 anni oppure
– che abbia un diploma di scuola superiore di indirizzo commerciale o una laurea in materia economica o giuridica (sui siti delle camere di commercio c’è l’elenco esatto) oppure
– che abbia frequentato un corso organizzato dalla Regione
Solo i primi 2 gli consentono di potersi iscrivere subito alla Camera di Commercio e quindi di operare subito come agente.
Se deve invece fare il corso, armati di pazienza. Qualche mese ci vuole.
Cosa succede se lo incarichi lo stesso anche se, pur avendo la partita IVA e pur essendo iscritto alla Camera di Commercio, non è pero iscritto anche come “agente di commercio” (magari è iscritto come “procacciatore d’affari”)?
Il contratto di agenzia rimane valido a tutti gli effetti. Anche l’Enasarco va comunque versato (cioè non ci si potrebbe giustificare con l’Enasarco dicendo di non aver versato i contributi perchè non era iscritto correttamente in Camera di Commercio).
Però la Camera di Commercio se si accorge sanziona con una multa te e lui e può sospendergli l’attività (magari non è così frequente però la normativa lo prevede).
Vale poi quanto già detto per il primo punto: non puoi prendere come scusa il fatto che non sia iscritto in Camera di Commercio come agente di commercio per fargli un contratto di procacciamento, trattarlo come agente e non pagare l’Enasarco: se il collaboratore nei fatti fa lo stesso lavoro dell’agente di commercio e lo paghi come un agente di commercio, è un agente di commercio, con o senza i requisiti della Camera di Commercio .
Attenzione quindi ai falsi miti del procacciatore d’affari, magari con scritto proprio: “in attesa che si iscriva alla Camera di Commercio”. Ecco, quella è la prova provata che lo stai facendo lavorare come agente senza che possa farlo.
Il procacciamento d’affari va usato con parsimonia.
Quindi che almeno si tratti di un periodo breve dove la “produttività” è effettivamente contenuta e saltuaria.
Non dargli quindi contratti di procacciamento con tanto di minimi di vendita, fissi mensili, esclusiva di zona, obblighi a non finire.
Ma poi: davvero non puoi aspettare che sia tutto in ordine?
Ultima cosa: va bene far dichiarare al futuro agente che è in regola ed è iscritto al REA come agente di commercio (ricordatevi che il “Ruolo” agenti formalmente non esiste più), però questi dati sono pubblici, basta fare una visura camerale. Quindi pretendere un domani dire all’agente che non era vero e voler far cessare il rapporto per giusta causa è a mio avviso del tutto discutibile, trattandosi di una informazione pubblica del tutto accessibile alla mandante prima di stipulare il contratto.
3) L’agente di commercio ha in corso un contratto di monomandatario con un’altra casa mandante?
In questo caso il tuo agente è fatto e finito. Ed anzi, sta già lavorando per altri.
Sta talmente lavorando per altri che ha persino un contratto di monomandato.
E quindi non può lavorare anche per te contemporaneamente.
Non è che tu non sei geloso e quindi non ti importa.
Il fatto è che l’Enasarco, quando poi vai ad iscriverlo, ti rifiuta l’iscrizione perché vede che è iscritto come monomandatario con un’altra ditta e quindi non può accettare due mandati contemporaneamente.
Questo magari lo scopri quando l’hai già inviato in missione con cataloghi, copie commissioni, campionario …
Verificalo prima!
Per ulteriori informazioni sugli agenti di commercio requisiti puoi contattarci cliccando qui!
Avv. Angela Tassinari